A Calata Olii Minerali, nel centro del porto storico dedicato al traffico merci, si sono recentemente concluse le operazioni di allineamento del quinto cassone, l'ultimo necessario a completare la riprofilatura della banchina est che consentirà un attracco più agile anche alle navi cisterna da 130 metri. Questa milestone raggiunta segna un significativo avanzamento del complesso di interventi di riconfigurazione della calata la cui conclusione è prevista entro l'estate di quest'anno.
La fase di spostamento dei cassoni è stata avviata lo scorso ottobre con il posizionamento del primo modulo partendo dalla testata, la porzione più a mare della banchina, per poi arrivare in radice. Si è proceduto in questo ordine per ottimizzare i tempi di esecuzione della nuova struttura in funzione delle differenti tempistiche di assestamento dei cassoni. Mentre per posizionare quello di testata è stato necessario realizzare una nuova base di appoggio sul fondale, quindi con tempistiche di assetto più lunghe, per il cassone in radice di banchina si è potuto riutilizzare il sedime esistente, nella logica di una economia circolare. Questa strategia win-win non solo riduce l'impatto ambientale della produzione e movimentazione dei materiali di costruzione, ma offre anche un vantaggio in termini di tempo e costo degli interventi.
Sempre in ottica di recupero dei materiali e di presidio dei tempi di realizzazione dell'opera, il prossimo passo prevede il riempimento dei cassoni per consentirne il definitivo affondamento, utilizzando il materiale già presente al loro interno prima del ricollocamento. Contemporaneamente, proseguono i lavori per la riprofilatura della testata Canzio, come da indicazioni dei piloti del porto di Genova, per agevolare le manovre delle navi nel cerchio di evoluzione.
Il termine dei lavori e il collaudo sono previsti entro la fine dell'estate, quando Calata Oli Minerali sarà completamente attrezzata con il nuovo attracco per le petroliere e una banchina rinnovata, contribuendo così a migliorare la sicurezza della navigazione nel canale di evoluzione e a fornire nuove opportunità di ormeggio per i mezzi nautici operanti nella darsena.