Con la firma del contratto tra AdSP e il raggruppamento WeBuild-Fincantieri, procede speditamente la progettazione esecutiva per la realizzazione della Nuova Diga foranea di Genova. Entro la fine dell’anno inizieranno le prime cantierizzazioni propedeutiche all’avvio dei lavori previsto per aprile 2023.
Per la Nuova Diga di Genova, opere di rilevanza strategica internazionale e simbolo del PNRR, si è concluso il lungo iter che ha portato il 23 novembre alla stipula del contratto siglato dal Presidente Signorini e dai rappresentanti di Webuild Spa, capogruppo del raggruppamento con Fincantieri, Fincosit e Sidra.
Il complesso iter procedimentale ha previsto già dalle prime fasi numerosi studi specialistici nei quali sono stati affrontati tutti gli aspetti ambientali, archeologici, monumentali, tecnici e operativi che hanno permesso di definire compiutamente il progetto di fattibilità tecnico-economica presentato in sede di Dibattito Pubblico dal quale è emersa la scelta della soluzione progettuale messa poi a gara. Ottenute le necessarie autorizzazioni e completato l’affidamento con la contrattualizzazione, si può quindi partire con la realizzazione della Nuova Diga di Genova.
Mentre prosegue la progettazione, che terminerà a marzo del prossimo anno, già da dicembre inizieranno le prime attività di cantiere che consentiranno di entrare nel vivo dei lavori ad aprile 2023
La decisione di anticipare le progettazioni e di mettere in parallelo molte attività nasce dalla volontà di rispettare la scadenza definita dal PNRR, per la quale l'Autorità Portuale ha imposto nel contratto il completamento dei lavori a fine 2026, con successivo collaudo.
La Nuova Diga di Genova è una delle opere marittime più ambiziose per dimensione e lunghezza, in grado di migliorare la manovrabilità delle navi e aumentare la sicurezza grazie anche alla separazione dei traffici commerciali da quelli delle navi da crociera e passeggeri. Aumenterà la competitività del porto, che sarà in grado in futuro di acquisire nuovi traffici.
Ma non si tratta di un’opera isolata, bensì interconnessa con gli altri interventi in corso che stanno ridisegnando e potenziando l’accessibilità marittima, stradale e ferroviaria del porto di Genova per consentire uno sviluppo sostenibile delle attività portuali che cresceranno anche grazie alla Nuova diga foranea.
La larghezza dell’imboccatura a levante sarà di 310 metri, circa cinque volte la larghezza della nave presa a modello nel corso delle simulazioni per il progetto e lo spazio di manovra verrà aumentato dagli attuali 550 metri agli 800, ovvero due volte la lunghezza fuori flutto della nave modello. Nella fase A, la prima ad essere realizzata, verranno demoliti più di 2 km dell’attuale diga e verrà costruita la nuova per una lunghezza di oltre 4 Km, estesa poi a 6.290 m con il completamento dell’intero progetto. Non è mai stata realizzata una diga di queste dimensioni.
Il basamento della Nuova diga verrà realizzato ad una profondità di fondali tra -25 / -50 m slmm; al di sopra del così detto scanno di imbasamento, il piede che sorreggerà la struttura, si stima che verranno posati un centinaio di cassoni di cemento armato alti circa 33 metri, quasi le dimensioni di un palazzo. Per poterli realizzare, è previsto l’impiego contemporaneo di quattro impianti di fabbricazione altamente specializzati. I cassoni verranno zavorrati, ovvero riempiti con il riuso del materiale di dragaggio, limitando così l’utilizzo di materiali da estrazione e quindi rendendo l’opera più sostenibile. Sopra i cassoni verrà elevato un muro di coronamento che raggiungerà una quota sommitale di 7 metri, come la diga attuale.
Guarda l’intervista a Marco Vaccari, dirigente della Struttura Commissariale del Programma straordinario delle opere e responsabile del procedimento per la Nuova Diga di Genova.