![Italia chiama artico – II edizione – “Nuove rotte artiche: rischio o opportunità? l’impatto dei cambiamenti climatici sulle infrastrutture strategiche”](/images/magazine/news_sangiorgio/nuove_rotte_artiche_news.webp)
Palazzo San Giorgio ha ospitato la seconda edizione del festival internazionale dedicato alle Nuove Rotte Artiche, organizzato da Osservatorio Artico in collaborazione con il Centro Studi Amistades e con il supporto di Master International Logistics e MUST srl.
Nella cornice di Sala del Capitano a Palazzo San Giorgio si è tenuta il 5 aprile la seconda giornata di incontri dedicati alle nuove rotte artiche, un fenomeno ancora in fase iniziale, che deriva dalle conseguenze del cambiamento climatico e pone nuovi interrogativi sull’evoluzione delle catene logistiche.
Il Presidente Paolo Emilio Signorini ha accolto la platea e i relatori con un messaggio di benvenuto aprendo il dibattito con due considerazioni su questo tema: “La rotta artica è favorita dal verificarsi del più grande pericolo che stiamo combattendo a livello internazionale: il cambiamento climatico. Un tema che ha delle dipendenze ampie e complesse e che vede in questo momento i paesi impegnati in una transizione energetica i cui tempi di realizzazione possono avere effetti anche sull’economia e la crescita dei paesi stessi. Per questo l’Autorità di Sistema Portuale è impegnata con politiche e azioni concrete, mirate a favorire la transizione ecologica, attraverso l’elettrificazione delle banchine, l’utilizzo di fonti rinnovabili, la mobilità elettrica. Tutti interventi che si pongono come obiettivo la riduzione delle emissioni e la salvaguardia dell’ambiente”.
In secondo luogo, per rispondere alla domanda che ha dato origine alla serie di incontri dell’Osservatorio Artico sulle opportunità o le minacce che scaturiscono dallo scioglimento dei ghiacci e la conseguente apertura di nuove rotte alternative al Mediterraneo, il Presidente ha commentato: “La minaccia della rotta artica fa pensare a come le forze che intervengono nella definizione delle vie commerciali siano governate da diversi fattori: ne sono un esempio i porti più competitivi al mondo, come Amburgo o New York, spesso poco favoriti dal punto di vista della posizione geografica, dal contesto climatico o dall’assenza di materie prime, ma capaci di trasformare le minacce in opportunità e superare le avversità, facendo sistema”.
Con queste due riflessioni è iniziata la giornata guidata da Leonardo Parigi, coordinatore di Osservatorio Artico, e animata dalle voci autorevoli di numerosi relatori italiani e internazionali che hanno offerto il proprio contributo alla tematica sviscerandone moltissimi aspetti, secondo altrettanti punti di vista: logistico, scientifico, economico, geopolitico… ponendo l’attenzione al ruolo dell’Italia all’interno di queste nuove dinamiche e riflessioni, con un occhio al futuro.