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06 Aprile 2023
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Italia chiama artico – II edizione – “Nuove rotte artiche: rischio o opportunità? l’impatto dei cambiamenti climatici sulle infrastrutture strategiche”

Palazzo San Giorgio ha ospitato la seconda edizione del festival internazionale dedicato alle Nuove Rotte Artiche, organizzato da Osservatorio Artico in collaborazione con il Centro Studi Amistades e con il supporto di Master International Logistics e MUST srl.

Nella cornice di Sala del Capitano a Palazzo San Giorgio si è tenuta il 5 aprile la seconda giornata di incontri dedicati alle nuove rotte artiche, un fenomeno ancora in fase iniziale, che deriva dalle conseguenze del cambiamento climatico e pone nuovi interrogativi sull’evoluzione delle catene logistiche.

Il Presidente Paolo Emilio Signorini ha accolto la platea e i relatori con un messaggio di benvenuto aprendo il dibattito con due considerazioni su questo tema: “La rotta artica è favorita dal verificarsi del più grande pericolo che stiamo combattendo a livello internazionale: il cambiamento climatico. Un tema che ha delle dipendenze ampie e complesse e che vede in questo momento i paesi impegnati in una transizione energetica i cui tempi di realizzazione possono avere effetti anche sull’economia e la crescita dei paesi stessi. Per questo l’Autorità di Sistema Portuale è impegnata con politiche e azioni concrete, mirate a favorire la transizione ecologica, attraverso l’elettrificazione delle banchine, l’utilizzo di fonti rinnovabili, la mobilità elettrica. Tutti interventi che si pongono come obiettivo la riduzione delle emissioni e la salvaguardia dell’ambiente”.

In secondo luogo, per rispondere alla domanda che ha dato origine alla serie di incontri dell’Osservatorio Artico sulle opportunità o le minacce che scaturiscono dallo scioglimento dei ghiacci e la conseguente apertura di nuove rotte alternative al Mediterraneo, il Presidente ha commentato: “La minaccia della rotta artica fa pensare a come le forze che intervengono nella definizione delle vie commerciali siano governate da diversi fattori: ne sono un esempio i porti più competitivi al mondo, come Amburgo o New York, spesso poco favoriti dal punto di vista della posizione geografica, dal contesto climatico o dall’assenza di materie prime, ma capaci di trasformare le minacce in opportunità e superare le avversità, facendo sistema”.

Con queste due riflessioni è iniziata la giornata guidata da Leonardo Parigi, coordinatore di Osservatorio Artico, e animata dalle voci autorevoli di numerosi relatori italiani e internazionali che hanno offerto il proprio contributo alla tematica sviscerandone moltissimi aspetti, secondo altrettanti punti di vista: logistico, scientifico, economico, geopolitico… ponendo l’attenzione al ruolo dell’Italia all’interno di queste nuove dinamiche e riflessioni, con un occhio al futuro.

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