Si è aggiunto agli altri cassoni posizionati lungo il tracciato della nuova diga foranea di Genova il sesto modulo costruito nell’impianto di fabbricazione a Vado Ligure. Dopo diverse ore di navigazione, trainato dal rimorchiatore Gianemilio, la grande struttura cellulare dal peso di circa 10mila tonnellate e dalle dimensioni di quasi un palazzo è stata affiancata ai cinque cassoni già riempiti con tecniche specialistiche per garantire sicurezza e resistenza all’infrastruttura. I cassoni poggiano su un solido basamento completamente immerso e affiorano per alcuni metri sui quali sarà realizzata la sovrastruttura completata dal muro paraflutti.
In parallelo alla fabbricazione e posizionamento dei cassoni, procede anche il consolidamento dei fondali lungo il perimetro della futura diga attraverso la realizzazione di colonne di ghiaia sommerse, ad oggi circa 17.800, destinate a migliorare la resistenza e la stabilità del basamento dell’opera. Per questa fase di lavorazione, viene impiegata una flotta di mezzi attrezzati nel complesso con sei vibroflot, strumenti avanzati per compattare terreni dalle particolari caratteristiche come quelli dei fondali al largo del porto di Genova.
I vibroflot, che impiegano macchinari ultratecnologici per controllare pressione dell’acqua, profondità e condizioni del mare, sono guidati da personale specializzato su gru alte fino a 100 metri. Calati dall’alto, vengono progressivamente inseriti nel terreno, bucano così il fondale, per poi far cadere tramite vibrazioni la ghiaia all’interno del foro e compattarla. Il piano di potenziamento delle attività porta i vibroflot ad un totale di otto, due unità in più rispetto a quelle impiegate ad oggi.
La realizzazione della nuova Diga foranea impiega attualmente oltre 400 persone, tra personale diretto e di terzi, di cui 150 al lavoro in mare. Grazie alla nuova infrastruttura marittima, il porto di Genova sarà ancora più accessibile per le navi lunghe fino a 400 metri e di futura generazione, mantenendo la propria competitività su scala globale e il ruolo di nodo logistico strategico nel Mediterraneo per le aree produttive lungo il corridoio trans-europeo North Sea – Rhine – Mediterranean.