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Diga di Genova, posato il secondo cassone, A circa 20 metri di profondità, al largo del bacino portuale di Genova, è stato posizionato il secondo cassone della nuova diga foranea. A poco più di un mese dall’immersione del primo cassone adagiato nel maggio scorso sullo scanno di imbasamento e affiorante per alcuni metri atti a ospitare la sovrastruttura e il muro paraflutti, le attività nel cantiere della nuova diga foranea procedono senza sosta su più fronti, utilizzando tecniche e attrezzature all’avanguardia in termini di innovazione e sostenibilità, per un progetto estremamente complesso dal punto di vista ingegneristico. Il cassone, il secondo degli oltre 90 che comporranno i primi 4km dei 6km complessivi dell’opera, è stato realizzato nei cantieri galleggianti allestiti nel porto di Vado Ligure e misura 21,7 metri in altezza, 40 metri in lunghezza e 25 metri in larghezza, con un peso di 10mila tonnellate. Costruiti in cemento armato, i cassoni sono veri e propri giganti: grossi come palazzi, saranno posati uno accanto all’altro sul basamento sommerso per dare forma alla diga. In parallelo al posizionamento del secondo cassone e alla preparazione per l’affondo dei prossimi blocchi, il Consorzio PerGenova Breakwater procede con la posa del materiale ghiaioso per il consolidamento delle fondamenta della diga. Ad oggi sono state posate oltre 1,5 milioni di tonnellate di ghiaia e sono state realizzate circa 5mila colonne sommerse. Proprio per quest’attività, è stato previsto il potenziamento dei macchinari impiegati con la messa in opera di una grande chiatta (tecnicamente una barge), che ha affiancato il pontone già in uso per triplicare la produzione. Vanno avanti le lavorazioni per la barriera di protezione del cantiere di Vado Ligure, composta a sua volta da 5 cassoni, affiancati l’uno all’altro, di dimensioni più contenute rispetto a quelli che andranno a formare lo sbarramento principale. In concomitanza, continuano le attività di bonifica bellica in acque profonde. Il cantiere vede in uso particolari soluzioni all’avanguardia nel rispetto dell’ecosistema marino.   Clcca per ascoltare il contenuto della pagina Diga di Genova, posato il secondo cassone, A circa 20 metri di profondità, al largo del bacino portuale di Genova, è stato posizionato il secondo cassone della nuova diga foranea. A poco più di un mese dall’immersione del primo cassone adagiato nel maggio scorso sullo scanno di imbasamento e affiorante per alcuni metri atti a ospitare la sovrastruttura e il muro paraflutti, le attività nel cantiere della nuova diga foranea procedono senza sosta su più fronti, utilizzando tecniche e attrezzature all’avanguardia in termini di innovazione e sostenibilità, per un progetto estremamente complesso dal punto di vista ingegneristico. Il cassone, il secondo degli oltre 90 che comporranno i primi 4km dei 6km complessivi dell’opera, è stato realizzato nei cantieri galleggianti allestiti nel porto di Vado Ligure e misura 21,7 metri in altezza, 40 metri in lunghezza e 25 metri in larghezza, con un peso di 10mila tonnellate. Costruiti in cemento armato, i cassoni sono veri e propri giganti: grossi come palazzi, saranno posati uno accanto all’altro sul basamento sommerso per dare forma alla diga. In parallelo al posizionamento del secondo cassone e alla preparazione per l’affondo dei prossimi blocchi, il Consorzio PerGenova Breakwater procede con la posa del materiale ghiaioso per il consolidamento delle fondamenta della diga. Ad oggi sono state posate oltre 1,5 milioni di tonnellate di ghiaia e sono state realizzate circa 5mila colonne sommerse. Proprio per quest’attività, è stato previsto il potenziamento dei macchinari impiegati con la messa in opera di una grande chiatta (tecnicamente una barge), che ha affiancato il pontone già in uso per triplicare la produzione. Vanno avanti le lavorazioni per la barriera di protezione del cantiere di Vado Ligure, composta a sua volta da 5 cassoni, affiancati l’uno all’altro, di dimensioni più contenute rispetto a quelli che andranno a formare lo sbarramento principale. In concomitanza, continuano le attività di bonifica bellica in acque profonde. Il cantiere vede in uso particolari soluzioni all’avanguardia nel rispetto dell’ecosistema marino. Powered By GSpeech

Diga di Genova, posato il secondo cassone

Diga di Genova, posato il secondo cassone

A circa 20 metri di profondità, al largo del bacino portuale di Genova, è stato posizionato il secondo cassone della nuova diga foranea.

A poco più di un mese dall’immersione del primo cassone adagiato nel maggio scorso sullo scanno di imbasamento e affiorante per alcuni metri atti a ospitare la sovrastruttura e il muro paraflutti, le attività nel cantiere della nuova diga foranea procedono senza sosta su più fronti, utilizzando tecniche e attrezzature all’avanguardia in termini di innovazione e sostenibilità, per un progetto estremamente complesso dal punto di vista ingegneristico.

Il cassone, il secondo degli oltre 90 che comporranno i primi 4km dei 6km complessivi dell’opera, è stato realizzato nei cantieri galleggianti allestiti nel porto di Vado Ligure e misura 21,7 metri in altezza, 40 metri in lunghezza e 25 metri in larghezza, con un peso di 10mila tonnellate. Costruiti in cemento armato, i cassoni sono veri e propri giganti: grossi come palazzi, saranno posati uno accanto all’altro sul basamento sommerso per dare forma alla diga.

In parallelo al posizionamento del secondo cassone e alla preparazione per l’affondo dei prossimi blocchi, il Consorzio PerGenova Breakwater procede con la posa del materiale ghiaioso per il consolidamento delle fondamenta della diga. Ad oggi sono state posate oltre 1,5 milioni di tonnellate di ghiaia e sono state realizzate circa 5mila colonne sommerse. Proprio per quest’attività, è stato previsto il potenziamento dei macchinari impiegati con la messa in opera di una grande chiatta (tecnicamente una barge), che ha affiancato il pontone già in uso per triplicare la produzione.

Vanno avanti le lavorazioni per la barriera di protezione del cantiere di Vado Ligure, composta a sua volta da 5 cassoni, affiancati l’uno all’altro, di dimensioni più contenute rispetto a quelli che andranno a formare lo sbarramento principale. In concomitanza, continuano le attività di bonifica bellica in acque profonde. Il cantiere vede in uso particolari soluzioni all’avanguardia nel rispetto dell’ecosistema marino.

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