Signorini, “il Mediterraneo esempio di sviluppo sostenibile”,
Ha preso il via questa mattina a Livorno il secondo appuntamento della rassegna ShipMag Colloquia dal titolo “Investire nello shipping, guardare al futuro. Dalle navi all’intermodalità: il Mediterraneo esempio di sviluppo sostenibile” che ha visto l’intervento del Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Paolo Emilio Signorini.
“Negli ultimi anni il nostro Paese ha mantenuto un numero di TEU lavorati complessivo molto simile, dobbiamo credere che, grazie agli interventi in atto, l’Italia possa crescere di più rispetto agli ultimi 20 anni – ha commentato il Presidente Signorini – i porti di Genova, Spezia e Livorno hanno come obiettivo comune il potenziamento e il riammodernamento dei propri asset terminalisti allo scopo di acquisire maggiori quote di traffico verso il centro Europa, soprattutto considerato che il nostro Paese è immerso nel cuore del Mediterraneo e occupa la tratta più importante che proviene dal Far East”.
Signorini ha poi spostato l’attenzione sul ruolo che lo Stato e gli enti territoriali dovrebbero avere nei confronti dello sviluppo dei sistemi portuali italiani: “è fondamentale che ci sia un forte coordinamento infrastrutturale a livello centrale e una politica nazionale che tuteli le scelte di sviluppo dello scalo, il livello regionale e comunale invece ha il compito di orientare gli investimenti grazie alla conoscenza superiore del territorio e dei risvolti economici sociali e ambientali”.Clcca per ascoltare il contenuto della paginaSignorini, “il Mediterraneo esempio di sviluppo sostenibile”,
Ha preso il via questa mattina a Livorno il secondo appuntamento della rassegna ShipMag Colloquia dal titolo “Investire nello shipping, guardare al futuro. Dalle navi all’intermodalità: il Mediterraneo esempio di sviluppo sostenibile” che ha visto l’intervento del Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Paolo Emilio Signorini.
“Negli ultimi anni il nostro Paese ha mantenuto un numero di TEU lavorati complessivo molto simile, dobbiamo credere che, grazie agli interventi in atto, l’Italia possa crescere di più rispetto agli ultimi 20 anni – ha commentato il Presidente Signorini – i porti di Genova, Spezia e Livorno hanno come obiettivo comune il potenziamento e il riammodernamento dei propri asset terminalisti allo scopo di acquisire maggiori quote di traffico verso il centro Europa, soprattutto considerato che il nostro Paese è immerso nel cuore del Mediterraneo e occupa la tratta più importante che proviene dal Far East”.
Signorini ha poi spostato l’attenzione sul ruolo che lo Stato e gli enti territoriali dovrebbero avere nei confronti dello sviluppo dei sistemi portuali italiani: “è fondamentale che ci sia un forte coordinamento infrastrutturale a livello centrale e una politica nazionale che tuteli le scelte di sviluppo dello scalo, il livello regionale e comunale invece ha il compito di orientare gli investimenti grazie alla conoscenza superiore del territorio e dei risvolti economici sociali e ambientali”.Powered By GSpeech
Signorini, “il Mediterraneo esempio di sviluppo sostenibile”
Ha preso il via questa mattina a Livorno il secondo appuntamento della rassegna ShipMag Colloquia dal titolo “Investire nello shipping, guardare al futuro. Dalle navi all’intermodalità: il Mediterraneo esempio di sviluppo sostenibile” che ha visto l’intervento del Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Paolo Emilio Signorini.
“Negli ultimi anni il nostro Paese ha mantenuto un numero di TEU lavorati complessivo molto simile, dobbiamo credere che, grazie agli interventi in atto, l’Italia possa crescere di più rispetto agli ultimi 20 anni – ha commentato il Presidente Signorini – i porti di Genova, Spezia e Livorno hanno come obiettivo comune il potenziamento e il riammodernamento dei propri asset terminalisti allo scopo di acquisire maggiori quote di traffico verso il centro Europa, soprattutto considerato che il nostro Paese è immerso nel cuore del Mediterraneo e occupa la tratta più importante che proviene dal Far East”.
Signorini ha poi spostato l’attenzione sul ruolo che lo Stato e gli enti territoriali dovrebbero avere nei confronti dello sviluppo dei sistemi portuali italiani: “è fondamentale che ci sia un forte coordinamento infrastrutturale a livello centrale e una politica nazionale che tuteli le scelte di sviluppo dello scalo, il livello regionale e comunale invece ha il compito di orientare gli investimenti grazie alla conoscenza superiore del territorio e dei risvolti economici sociali e ambientali”.