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Ports of Genoa fulcro dell’export Made in Italy, La tappa genovese del Forum Italiano dell'Export ha riunito istituzioni e spedizionieri, carrier, armatori e operatori di logistica per ragionare insieme sulla centralità dei traffici marittimi per l'economia del Paese e sulle strategie possibili per affrontare l'attuale crisi del Mar Rosso e l'instabilità geopolitica globale. L'incontro dal titolo programmatico “Logistica, Portualità e Geopolitica dell’Export: come gestire la crisi” aveva come obbiettivo l’attivazione di una sinergia tra gli enti e il cluster del primo sistema portuale italiano, quello dei porti di Genova e Savona-Vado, per supportare le aziende italiane che fanno commercio estero e che in questo frangente si trovano più esposte alle incertezze di un contesto critico come quello segnato dai conflitti in Ucraina e in Medio Oriente. Nel suo intervento Paolo Piacenza, Commissario straordinario dell’AdSP del Mar Ligure Occidentale, ha ricordato che gli scali del Sistema servono l’80% delle imprese del Nord Ovest italiano e sono la naturale porta di accesso al mare per i paesi dell’Europa centro meridionale. Rassicuranti sono i dati di traffico presentati dal Commissario, sostanzialmente invariati rispetto ai corrispettivi periodi pre conflitto, che attestano come, ancora una volta, i porti e la logistica integrata mate-terra siano resilienti e capaci di individuare le vie di accesso più efficaci per garantire gli scambi commerciali in import/export. A proposito di efficienza e resilienza, Piacenza ha individuato due aspetti cardine per lo sviluppo sostenibile del tessuto produttivo. Il primo è il piano di opere infrastrutturali del valore di oltre 3 miliardi di euro, che l’Authority dei porti di Genova e Savona sta attuando per migliorare l’accessibilità marittima e l’intermodalità, con interventi imponenti e sfidanti come la Nuova diga di Genova e i collegamenti di ultimo miglio al Terzo Valico; il secondo aspetto è l’imprescindibile sinergia tra le Istituzioni pubbliche per realizzare investimenti in tempi certi. Dotare il Paese di nuove e moderne infrastrutture è un imperativo e un volano per attrarre investimenti privati che generano benefici socioeconomici per il territorio e la collettività.   Clcca per ascoltare il contenuto della pagina Ports of Genoa fulcro dell’export Made in Italy, La tappa genovese del Forum Italiano dellExport ha riunito istituzioni e spedizionieri, carrier, armatori e operatori di logistica per ragionare insieme sulla centralità dei traffici marittimi per leconomia del Paese e sulle strategie possibili per affrontare lattuale crisi del Mar Rosso e linstabilità geopolitica globale. Lincontro dal titolo programmatico “Logistica, Portualità e Geopolitica dell’Export: come gestire la crisi” aveva come obbiettivo l’attivazione di una sinergia tra gli enti e il cluster del primo sistema portuale italiano, quello dei porti di Genova e Savona-Vado, per supportare le aziende italiane che fanno commercio estero e che in questo frangente si trovano più esposte alle incertezze di un contesto critico come quello segnato dai conflitti in Ucraina e in Medio Oriente. Nel suo intervento Paolo Piacenza, Commissario straordinario dell’AdSP del Mar Ligure Occidentale, ha ricordato che gli scali del Sistema servono l’80% delle imprese del Nord Ovest italiano e sono la naturale porta di accesso al mare per i paesi dell’Europa centro meridionale. Rassicuranti sono i dati di traffico presentati dal Commissario, sostanzialmente invariati rispetto ai corrispettivi periodi pre conflitto, che attestano come, ancora una volta, i porti e la logistica integrata mate-terra siano resilienti e capaci di individuare le vie di accesso più efficaci per garantire gli scambi commerciali in import/export. A proposito di efficienza e resilienza, Piacenza ha individuato due aspetti cardine per lo sviluppo sostenibile del tessuto produttivo. Il primo è il piano di opere infrastrutturali del valore di oltre 3 miliardi di euro, che l’Authority dei porti di Genova e Savona sta attuando per migliorare l’accessibilità marittima e l’intermodalità, con interventi imponenti e sfidanti come la Nuova diga di Genova e i collegamenti di ultimo miglio al Terzo Valico; il secondo aspetto è l’imprescindibile sinergia tra le Istituzioni pubbliche per realizzare investimenti in tempi certi. Dotare il Paese di nuove e moderne infrastrutture è un imperativo e un volano per attrarre investimenti privati che generano benefici socioeconomici per il territorio e la collettività. Powered By GSpeech

Ports of Genoa fulcro dell’export Made in Italy

La tappa genovese del Forum Italiano dell'Export ha riunito istituzioni e spedizionieri, carrier, armatori e operatori di logistica per ragionare insieme sulla centralità dei traffici marittimi per l'economia del Paese e sulle strategie possibili per affrontare l'attuale crisi del Mar Rosso e l'instabilità geopolitica globale.

L'incontro dal titolo programmatico “Logistica, Portualità e Geopolitica dell’Export: come gestire la crisi” aveva come obbiettivo l’attivazione di una sinergia tra gli enti e il cluster del primo sistema portuale italiano, quello dei porti di Genova e Savona-Vado, per supportare le aziende italiane che fanno commercio estero e che in questo frangente si trovano più esposte alle incertezze di un contesto critico come quello segnato dai conflitti in Ucraina e in Medio Oriente.

Nel suo intervento Paolo Piacenza, Commissario straordinario dell’AdSP del Mar Ligure Occidentale, ha ricordato che gli scali del Sistema servono l’80% delle imprese del Nord Ovest italiano e sono la naturale porta di accesso al mare per i paesi dell’Europa centro meridionale. Rassicuranti sono i dati di traffico presentati dal Commissario, sostanzialmente invariati rispetto ai corrispettivi periodi pre conflitto, che attestano come, ancora una volta, i porti e la logistica integrata mate-terra siano resilienti e capaci di individuare le vie di accesso più efficaci per garantire gli scambi commerciali in import/export.

A proposito di efficienza e resilienza, Piacenza ha individuato due aspetti cardine per lo sviluppo sostenibile del tessuto produttivo. Il primo è il piano di opere infrastrutturali del valore di oltre 3 miliardi di euro, che l’Authority dei porti di Genova e Savona sta attuando per migliorare l’accessibilità marittima e l’intermodalità, con interventi imponenti e sfidanti come la Nuova diga di Genova e i collegamenti di ultimo miglio al Terzo Valico; il secondo aspetto è l’imprescindibile sinergia tra le Istituzioni pubbliche per realizzare investimenti in tempi certi. Dotare il Paese di nuove e moderne infrastrutture è un imperativo e un volano per attrarre investimenti privati che generano benefici socioeconomici per il territorio e la collettività.

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