Dopo la demolizione di una porzione del muro paraonde, avvenuta nei mesi scorsi tramite esplosioni controllate e lavorazioni con escavatori che hanno frantumato il cemento armato, è stato messo in galleggiamento il primo cassone in testata dell’attuale Diga di Vado. Il cassone, liberato dalla sovrastruttura e svuotato del materiale interno grazie all’utilizzo di un pontone con gru e potenti pompe per l'acqua, una volta galleggiante, è stato spostato davanti al terminal di Vado Gateway. Qui, insieme ai tre cassoni di nuova costruzione posizionati nei mesi scorsi, formerà la barriera necessaria a proteggere gli impianti di fabbricazione dei cassoni per la Nuova Diga di Genova.
Prima dello spostamento del cassone, è stato il turno di "Dario", l’impianto di prefabbricazione galleggiante di Fincosit. Trainato da due rimorchiatori, è stato spostato dalla Diga di Vado alla testata della piattaforma multipurpose, dove è già iniziato il getto per la realizzazione dei nuovi cassoni per la Diga di Genova, in attesa dell’arrivo della Tronds Barge 33. Quest'ultima, attualmente ormeggiata a Genova Pra’, permetterà di incrementare notevolmente la produttività del cantiere e verrà impiegata per la costruzione dei cassoni in cemento armato di dimensioni maggiori.
Parallelamente alle lavorazioni per la creazione della Nuova Diga di Genova, avanza anche il cantiere della Nuova Diga di Vado Ligure. Lo spostamento del cassone messo in galleggiamento rappresenta il primo passo verso la modifica del profilo attuale della diga. Infatti, durante l'estate, verranno spostati anche gli altri cassoni: il secondo e il terzo sono già stati liberati dal muro paraonde, mentre a breve riprenderanno le demolizioni con esplosivo per liberare anche i restanti dieci moduli che verranno utilizzati per collegare i quattro cassoni di nuova costruzione, affondati nei mesi scorsi, con quelli già allineati per comporre il nuovo profilo della diga. Il piano delle lavorazioni è stato programmato in modo da poter procedere su più fronti contemporaneamente e sfruttare tale sincronia per riutilizzare i materiali di risulta delle demolizioni nella costruzione del basamento sottomarino sul quale poggeranno i cassoni. Il materiale viene versato due volte al giorno con l’ausilio nella nave San Marco Secondo, mentre nelle altre aree di cantiere proseguono a ritmo sostenuto le attività di salpamento e riposizionamento delle strutture della Nuova Diga di Vado Ligure.
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