Sono i dati principali che emergono dallo studio sull'impatto socioeconomico della nautica professionale su Genova, curato da The European House-Ambrosetti per l' Associazione Genova For Yachting, presentato oggi a palazzo San Giorgio.
"Negli ultimi cinque o sei anni abbiamo fatto molti passi in avanti - ha detto il Presidente di Ports of Genoa Paolo Emilio Signorini, nel suo intervento durante la tavola rotonda - L'Italia è leader per la nautica da diporto: siamo ad esempio il primo paese per l'acquisto di yacht dagli Stati Uniti. Il 2023 sarà importantissimo, faremo scelte che ci diranno quanto potremo essere competitivi nei prossimi 20 anni. Nel prossimo piano regolatore terremo conto della nautica da diporto: è indubbio che sia necessario trovare nuovi spazi, prevalentemente a levante, mentre a ponente occorre verificare quali possibilità ci siano in prossimità dell'area Fincantieri e a Voltri-Pra'. Uno degli studi che abbiamo commissionato ha l'obiettivo di individuare gli spazi e le infrastrutture da costruire per il settore".
Lo studio ha preso in considerazione i tre anni dal 2019 al 2021. Dal picco del 2019, attraverso una fase di forte contrazione dovuta alla pandemia, il trend attuale è caratterizzato da una risalita graduale, favorita dall'aumento della flotta di yacht a livello mondiale, soprattutto per le classi dimensionali maggiori, le over 50 metri.
Per non far perdere al territorio le opportunità del mercato, osserva lo studio, occorre ripensare gli spazi per un settore che ha dimostrato una notevole redditività: nel porto di genova la nautica da diporto ha il 2% degli spazi e un moltiplicatore medio molto alto, il 2,6%. Nel 2021 inoltre sono aumentate le assunzioni di giovani, che potrebbero essere ulteriormente incentivate agendo sulla filiera della formazione tecnica.
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