I Ports of Genoa Pianificazione energetica

I porti di Genova e Savona-Vado Ligure sono centri economici e produttivi di rilevanza internazionale e l’attività industriale ad essi riferita produce inevitabilmente esternalità negative sull’ambiente circostante. L’Autorità di Sistema Portuale punta quindi all’utilizzo efficiente delle risorse, garantendo un sistema di trasporto più rispettoso dell’ambiente, contribuendo in maniera significativa alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici.

In quest’ottica diventa prioritaria la messa a punto di una pianificazione energetica sostenibile e la progressiva riduzione delle emissioni di CO2 prodotte dalle attività portuali, attraverso il progressivo abbandono del combustile fossile.

Vengono quindi controllate le emissioni prodotte dal “sistema portuale”, tra cui i terminal per passeggeri e merci, i terminal intermodali strada/rotaia, la mobilità stradale interna al porto, la navigazione di imbarcazioni commerciali e di servizio, nelle fasi di ingresso/uscita dal porto, ormeggio e manovra, tutti gli edifici pubblici e privati presenti nell’ambito portuale.

In questo contesto, la Carbon Footprint costituisce elemento fondante del quadro conoscitivo del sistema portuale, in quanto fornisce la fotografia della situazione esistente, ma è anche lo strumento principale di monitoraggio del conseguimento degli obiettivi strategici dell’Autorità di Sistema Portuale in relazione ai temi energetico-ambientali.

Nel contesto del sistema portuale, la valutazione della Carbon Footprint rappresenta il nucleo informativo essenziale. Non solo offre un quadro attuale della situazione, ma funge anche da principale strumento di monitoraggio per l'Autorità di Sistema Portuale nel raggiungere gli obiettivi strategici relativi all'ambiente e all'energia.

Si stima che un miglioramento dell'efficienza logistica del 10% al 30% nell'Unione Europea potrebbe generare un valore monetario potenziale compreso tra 100 e 300 miliardi di euro. Questo si tradurrebbe in una riduzione delle emissioni di CO2 compresa tra il 15% e il 30%, beneficiando così le industrie europee. La transizione verso un'economia energetica efficiente è suddivisa temporalmente in tre fasi, ognuna con obiettivi a breve, medio e lungo termine.

A breve termine, il progetto per la transizione energetica è focalizzata sull'ottimizzazione delle strutture esistenti, sullo sviluppo delle infrastrutture energetiche e sulla promozione di servizi ecologici, inclusi lo stoccaggio e la distribuzione di combustibili alternativi, nonché l'offerta di soluzioni energetiche alternative.

Nel medio termine, si mira ad accelerare la transizione verso un nuovo sistema energetico, privilegiando l'uso sostenibile dell'energia da parte delle industrie presenti nelle aree portuali.

Infine, nel lungo periodo, la transizione energetica efficiente del sistema portuale si concretizzerà attraverso il rinnovamento delle materie prime e dei sistemi di approvvigionamento. Questo permetterà la fornitura su larga scala di elettricità e idrogeno green al cluster industriale, dando impulso a progetti volti a massimizzare la riduzione delle emissioni di CO2 e allo sviluppo di hub di riciclo.