Genoa Blue Agreement, rinnovato impegno per ridurre emissioni in porto

È stato rinnovato il Genoa Blue Agreement, l’accordo volontario che persegue l’obiettivo di ridurre l’impatto delle emissioni in atmosfera delle navi passeggeri, crociere e traghetti, e delle navi da carico che scalano il porto di Genova. Tra i primi porti nel Mediterraneo a essersi volontariamente dotato di un accordo per favorire la transizione ecologica, dal 2019 il Genoa il Blue Agreement è un impegno condiviso dalle istituzioni pubbliche e dagli operatori privati e quest’anno si estende ulteriormente includendo il Comune di Genova, il comparto dei traghetti e anche le navi merci con servizi non regolari.

È stato rinnovato oggi, martedì 30 aprile, presso la sala “7 maggio” della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Genova, alla presenza del Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti On. Edoardo Rixi, il Genoa Blue Agreement. L’accordo è stato siglato dalla Capitaneria, dall’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, dal Comune di Genova – firmatario per la prima volta – dalle associazioni di categoria Assarmatori, Confitarma e Assagenti in qualità di rappresentanti di alcune importanti Compagnie di navigazione che hanno aderito all’accordo, e i Rimorchiatori Riuniti del porto di Genova.

Il Genoa Blue Agreement è pienamente in linea con l’obiettivo strategico, condiviso dalle istituzioni pubbliche e dagli operatori privati, di accrescere la sostenibilità ambientale delle attività portuali rendendole sempre meno impattanti sui vicini centri urbani. In questo ambito, l’AdSP del Mar Ligure Occidentale sta portando avanti una serie di interventi, come l’elettrificazione delle banchine per consentire alle navi in ormeggio di spegnere i moti, l’implementazione del fotovoltaico e dei sistemi smart grid per l’accumulo e la distribuzione di energia pulita in ambito portuale, l’utilizzo di carburanti green alternativi e la riqualificazione delle aree di “cerniera” Porto-Città per mitigare le risultanze delle attività portuali.

Fondamentale per l’efficacia del Genoa Blue Agreement, è l’impegno delle Compagnie di navigazione che adottano politiche ambientali aziendali, sostengono investimenti in nuove tecnologie e rispettano normative volontarie tese a ridurre costantemente l’impronta ambientale delle proprie attività, con particolare riferimento alla gestione migliorativa delle emissioni, dei rumori e dei rifiuti, ed in generale alla tutela del mare, dell’aria e del clima.

Il Genoa Blue Agreement, la cui prima applicazione risale al 2019, si rivolge alle navi da crociera ed alle altre navi passeggeri che effettuano servizi di linea, compresi i traghetti, ma anche alle navi da carico che scalano il porto di Genova senza una ben definita regolarità, e questa è già una prima importante novità contenuta nell’accordo 2024.

In base alla normativa attualmente vigente, le navi in navigazione non possono utilizzare combustibili con tenore di zolfo superiore allo 0,5% in massa, questo per ridurre la componente inquinante rappresentata dagli ossidi di zolfo (SOx) rilasciati in aria attraverso i gas di scarico; questa percentuale si riduce ulteriormente allo 0,1% per le navi all’ormeggio in porto. Il Blue Agreement prevede che le navi delle Compagnie aderenti all’accordo completino il passaggio al combustibile con tenore di zolfo non superiore allo 0,1% in massa ben prima di essere all’ormeggio, a circa tre miglia nautiche (oltre cinque chilometri) dalla costa. Le navi continueranno a utilizzare combustibile con basso tenore di zolfo per tutta la permanenza in porto e durante le manovre di partenza, fino a quando non saranno nuovamente al di fuori del bacino.

Inoltre, le navi si impegnano a monitorare i gas di scarico durante le manovre e lo stazionamento  all’ormeggio, informando prontamente la Capitaneria di porto e prendendo misure di mitigazione in caso di emissioni scure dai fumaioli, che a seconda delle circostanze e della loro durata potrebbero portare anche allo spegnimento dei motori principali (che vengono attivati prima della partenza), naturalmente per quanto sia praticabile in piena sicurezza e sotto la responsabilità del comandante e del direttore di macchina della nave.

L’accordo si considera rispettato dalle navi che impiegano sistemi di lavaggio (scrubbers) delle emissioni e da quelle alimentate con GNL (gas naturale liquefatto), come pure, altra novità di rilievo, dalle navi che utilizzano combustibili alternativi senza componenti fossili, quali biofuel, ammoniaca, metanolo ed etanolo, in linea con la crescente decarbonizzazione del settore marittimo.  

Nell’ambito dell’accordo volontario, anche i Rimorchiatori Riuniti del porto di Genova si impegnano ad utilizzare durante il servizio all’interno del bacino portuale e della rada combustibili con contenuto di zolfo non superiore allo 0,1 % in massa, mentre i mezzi all’ormeggio nell’area del Porto Antico si alimenteranno dalle colonnine installate a terra, spegnendo tutti i motori di bordo principali ed ausiliari.

Sarà inoltre fondamentale il contributo delle Agenzie marittime, che avranno il compito di pubblicizzare le procedure del Blue Agreement nei confronti delle Compagnie di navigazione da loro rappresentate in sede locale e delle navi che scalano il porto di Genova non regolarmente, promuovendone l’adesione volontaria all’accordo.

I risultati di questa importante attività di sensibilizzazione verranno riportati ogni sei mesi alla Capitaneria di porto, che a sua volta, oltre a monitorare e promuovere l’applicazione del Blue Agreement, continuerà ad eseguire i controlli previsti dalla legge per verificare il rispetto dei limiti non solo del contenuto di zolfo dei combustibili marini (mediante analisi dei documenti di bordo e campionamento del prodotto), ma anche delle emissioni di ossidi di azoto (NOx) e biossido di carbonio (CO2).

L’accordo, salvo ulteriori proroghe, ha validità fino al 1° maggio 2025 quando il Mediterraneo sarà designato zona di controllo delle emissioni di ossidi di zolfo a seguito di apposita risoluzione dell’Organizzazione marittima mondiale, recepita dall’Unione Europea, da cui conseguirà l’obbligo anche per le navi in navigazione nel Mare Nostrum di utilizzare combustibili con tenore di zolfo non superiore a 0,1 % in massa – limite previsto adesso per le sole unità all’ormeggio in porto.

In questo senso il Blue Agreement anticipa di un anno i nuovi limiti previsti a tutela dell’ambiente, e si affianca ad altre iniziative – come l’elettrificazione delle banchine del porto di Prà, delle riparazioni navali e presto delle navi passeggeri e dei traghetti del Porto Vecchio, oppure i progetti finalizzati a sostenere la transizione energetica delle infrastrutture portuali – che fanno del porto di Genova un riferimento a livello nazionale nel campo della sostenibilità. 

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