Partendo da monte si è proceduto con la creazione di scarpate a gradoni ampi 4 metri, separati da dislivelli di circa 10 metri.
Sull'intera superficie delle porzioni già concluse sono state posate delle idrostuoie in fibra di cocco; su queste verrà applicata l’idrosèmina, una miscela composta di semi, fertilizzante, terriccio di coesione e altro materiale che promuove la formazione di un manto erboso o arbustivo. Verrà in questo modo garantito l'inerbimento del suolo e il suo consolidamento, per evitare movimenti franosi. Al piede di ogni scarpata è stata costruita una canaletta in cemento per la raccolta delle acque piovane, che confluiranno poi in pluviali formati da massi naturali.
Il progetto persegue anche un obiettivo di sostenibilità economica e ambientale del cantiere. I 150mila metri cubi di materiali derivanti dallo scavo verranno reimpiegati nella costruzione della nuova diga foranea, per bonificare il fondale limoso esistente; la parte più fina dei detriti, inadatta a questo scopo, verrà invece conferita in centri di recupero e smaltimento autorizzati.
Nel complesso il progetto prevede di ampliare e adeguare agli standard europei il terminal intermodale di Vado Ligure, migliorando l’accessibilità allo scalo su ferro e su gomma.
Guarda il video dell’opera con la partecipazione di Andrea Frumento, Ufficio Opere, impianti e manutenzioni marittime AdSP.
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