Il primo cassone, salpato circa un mese fa, è stato messo a disposizione per la realizzazione della “fabbrica dei cassoni” di Vado per la diga di Genova. Dopo essere stato “liberato” dalla sovrastruttura con la tecnica della demolizione controllata con esplosivo e messo in galleggiamento, il blocco di calcestruzzo è stato trainato con l'ausilio di cinque imbarcazioni nella nuova posizione di progetto affianco ai quattro di nuova costruzione prefabbricati nell’impianto “Dario” e affondati nei mesi scorsi. Subito dopo, sono iniziate le attività di affondamento che sono proseguite fino alla serata.
Grazie al riutilizzo dei cassoni della diga esistente, e al reimpiego del materiale di recupero opportunamente trattato e analizzato derivante dal cantiere per il loro riempimento, le attività in corso a Vado si distinguono per l'attenzione alla riduzione degli sprechi rappresentando un ottimo esempio di attuazione del principio di economia circolare.
Parallelamente, i lavori proseguono sia lato mare sia a terra. Quotidianamente vengono effettuati versamenti per realizzare lo scanno di imbasamento nell'area in cui verranno affondate le 11 strutture restanti da riposizionare per realizzare il nuovo profilo di progetto. Sull’infrastruttura esistente proseguono invece le demolizioni con esplosivo controllato, attività funzionale allo svuotamento e al successivo spostamento dei cassoni.
La diga in costruzione ha l’obbiettivo di creare una nuova struttura di protezione più al largo rispetto a quella attuale, permettendo di aumentare la larghezza dell’imboccatura di circa 150 metri. Questo miglioramento non solo garantirà maggiore sicurezza, ma agevolerà anche le manovre di accosto alla Piattaforma Multipurpose e ai vicini terminal frutta e traghetti/RoRo. I lavori rappresentano un passo significativo verso l'ammodernamento delle infrastrutture portuali di Vado Ligure, contribuendo a rendere lo scalo vadese un hub marittimo più sicuro ed efficiente.
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